Ok a caldo butto giù due osservazioni su quanto accaduto in quest’altro memorabile streaming montecitoriano.
· Grillo sapeva di avere l’appoggio della maggioranza dei suoi seguaci e quindi ha agito in questo modo sgradevole ma anche per nulla ipocrita. Direte ma cosa dici busillisland? La maggioranza del voto on line grillino lo aveva incaricato di incontrare Renzi per dialogare? Se osserviamo meglio i numeri onestamente le cose non stanno esattamente così. Seguitemi in questo semplice ragionamento: i favorevoli all’incontro farsa (così sin da subito definito da Grillo) sono stati 20.843, i non favorevoli 20.397. E’ innegabile che tra quei 20.843 ci sia un gran numero di “vai Grillo, non ci dialogare e fallo a pezzi”. Pertanto l’elettorato m5s non vuole un finto dialogo con chi si ritiene non credibile. Grillo si è presentato all’incontro con l’imperativo di sfiduciarlo senza se e senza ma. Troppo duro penserete ma davanti a chi furbescamente evoca dolore e disperazione la durezza non è mai troppa. Detto questo è la prima volta che non ci troviamo davanti alle solite ammuine ove due apparenti antagonisti (sui contenuti politici) si scherniscono in sedi separate e poi si abbracciano in un pomicioso cheek to cheek. E questo grazie alla durezza di uno solo dei due, perchè l’altro, a ben vedere, ci aveva anche provato a limonare.
· E’ indubbio che avremmo tutti preferito assistere ad un dibattito dove uno dei due in ragione di una serie lunga di approfondimenti avesse sbugiardato l’altro e messo davanti all’opinione pubblica una verità oggettivamente riscontrabile. Ma non era quello il palcoscenico, non erano quelli gli attori. Da una parte del tavolo era seduto uno che forte di un non necessario sostegno dell’altro per governare si era preparato il solito compitino (il solito, ben scritto da abili spin doctor) da recitare in maniche di camicia (ma basta con questo richiamo all’operosità kennediana please). Dall’altra parte del tavolo un grigio capellone in improbabile mise istituzionale consapevole che facendo il numero teatrale forse avrebbe perso qualche senatore ma con la certezza che dialogando con chi fino a 5 minuti prima aveva definito “ebetino” avrebbe perso un paio di milioni di voti. Insomma non c’erano le condizioni e la sceneggiata era pertanto ampiamente prevedibile.
In definita giudizi da fornire non ne ho, sono dispiaciuto che il livello del dibattito politico tra le vere parti (non quello finto con gli Alfano e i Berlusconi) sia a questi livelli ma adesso è arrivato veramente il momento di avviare una profonda e seria ricerca dei responsabili di questo stato delle cose.