Sostiene Rodotà

Oggi Stefano Rodotà ha rilasciato questa intervista a Daniela Preziosi (Il Manifesto).

Si vede che c’è stanchezza e motivatissima sfiducia, durante la sciagurata era democristiana uno come Rodotà avrebbe cambiato registro, sarebbe corso in televisione a dire che ammirava il “senso di responsabilità della politica” ( * ) e avrebbe presentato la sua disponibilità per un governo di larghe intese che escludesse la componente a lui più invisa (PDL/LEGA) e invece se questo non accade c’è solo una verità da stabilire, per chi non lo avesse già fatto, questo PD e questo PDL non sono buoni nemmeno per tentare un colpo alla Forlani. Al massimo con loro ci può scappare un “golpetto” alla Berlusconi.

( * ) frasetta coniata da anonimo nelle circostanze ben note circostanza i cui copyright ancora non si capisce a chi appartengano, lo usano un po tutti, quasi quasi oggi corro a depositarne i diritti)

Negli scacchi non vale il “meglio tardi che mai”

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Ieri sera riflettendo su “La mossa del cavallo: Stefano Rodotà” dell’ottimo Francesco Nicodemo, ero giunto alla considerazione che vedeva il PD incastrato in una difficile circostanza, quella condizione in cui non gli sarà consentito andare un’altra volta fuori tempo massimo! Pertanto la mossa era si muovere il cavallo ma farlo prima che la regina arretrasse tradotto candidare Rodotà prima che la Gabanelli ufficializzasse una sua rinuncia. Il M5s costretto dalla sua demagogica disciplina a seguire pedissequamente la graduatoria così come uscita dalle proprie “quirinarie” in caso di rinuncia della Gabanelli (molto probabile) e di Strada (certa) avrebbe inevitabilmente candidato il già resosi disponibile Stefano Rodotà. Ribadisco bisognava anticipare la mossa e quindi IERISERA le news online avrebbero dovuto celebrare un Bersani che metteva la propria Tag sopra la prestigiosa candidatura del giurista targandola in codesto modo come scelta ufficiale del PD. A quel punto un’azione di sostegno della sua candidatura sarebbe stata tollerata e accettata dall’area antigrillina a largo del Nazareno, al contrario, subendola come imposta dal M5s sarebbe divenuta l’ennesima occasione di divisione interna al PD. So perfettamente che stiamo parlando del sesso degli angeli ma purtroppo sembra che la sinistra italiana sarà condannata a sviluppare scelte intorno a questo tipo di dinamiche, troppe correnti, troppe provenienze eterogenee. Ma per adesso lasciamo cadere il discorso sulle potenzialità mancate o non sviluppate dal più grande partito del centrosinistra italiano.

Una volta di più ci ha pensato Grillo a cambiare le carte in tavola con l’ennesima mossa spiazzante. Più veloce dell’intuito da nannola del buon Bersani, il comico genovese ha saputo anticipare l’anticipo, ha capito prima di tutti che lo scrutinio delle Quirinarie si traduceva con il nome Rodotà, ma al tempo stesso non ha lesinato nel dovuto sostegno alla Gabanelli.
Oltretutto se è vero che la notte porta consiglio buono, il mattina scatena tempeste anche migliori. La Gabanelli ancora non ha sciolto le sue riserve e anche Gino Strada si nasconde dietro un “decide il movimento”. Che sia tattica politica?
Ho sempre sostenuto che fare politica non significasse esclusivamente affrontare quelle carriere finalizzate ai posizionamenti personali nella scacchiera del potere politico e oggi quelle personalità sulla carta estranee alla “Politica con P maiuscola” dimostrano di poter dire la loro e di essere in grado di mettere sotto scacco (sempre rimanendo nella metafora degli scacchi) i “professionisti” di lungo corso..

Grillo per mesi è stato minuscolizzato come politico e maiuscolizzato come pazzo. Beh i preziosi analisti politici, opinionisti che ci “deliziavano” con i loro pamphlet antigrillini dovevano saperlo che da un pazzo prima o poi sarebbe arrivato uno scacco matto!